La mostra realizzata alla GNAM di Roma ha analizzato l’influenza della cultura e dei paesaggi italiani sul lavoro di Paul Klee (1879-1940), dagli inizi al periodo Bauhaus agli ultimi anni di lavoro solitario a Berna, esponendo circa cento opere di Klee e di altri artisti, italiani e non (tra cui: Kandinsky, Moholy Nagy, Max Bill, Albers, Licini, Soldati, Perilli, Novelli).
EXIBITION
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Il progetto espositivo è stato impostato come un vero atto critico, estendendosi, alla grafica e al disegno degli spazi e degli elementi didattici. Interpretando l’essenza della poetica di Klee, Grazie a un minuto progetto cromatico, realizzato attraverso la calibratura dei colori dominanti, le diverse sale espositive hanno assunto un proprio carattere, in linea con le poetiche di Klee. L’effetto percettivo si è basato sulla desaturazione armonica di una successione lineare di colori (rosso, viola, blu, verde e giallo), riassunta nel bianco di fondo. A questi elementi si è aggiunta un allestimento speciale, ideato per rappresentare la capacità di Klee nel rendere la profondità e la complessità spaziale con un semplice segno o con velature di colori apparentemente bidimensionali. L’installazione, realizzata al centro dello spazio didattico, ha visto la realizzazione di un “vero” borgo italiano, tratto da alcuni schizzi di Klee raccolti in Teoria della forma e della figurazione
Considero ogni allestimento una continua occasione di studio, non è un modo per mostrare un particolare design stilistico ma si origina dalla necessità, primaria, di costruire uno spazio espositivo capace di generare una risonanza estetica e concettuale in grado di coinvolgere e dirigere il visitatore verso il messaggio artistico.
Sostengo che l’allestimento deve essere un atto critico e che possa e debba essere strategicamente utilizzato come uno strumento con innumerevoli potenzialità didattiche.
Per esempio la struttura-installazione concepita al centro dello spazio didattico, “decorato” alle pareti con alcuni schizzi di Klee tratti dalle lezioni Bauhaus e raccolti in teoria della forma e della figurazione, rappresenta la trasposizione tridimensionale e abitabile di un borgo italiano tratto dai disegni di Klee.
La finalità è fondamentalmente didattica perché svela la straordinaria capacità di Klee di rendere la profondità e la complessità spaziale con un semplice segno o velature di colori apparentemente bidimensionali.
Grande è stato l’impegno relativo alla sfumatura cromatica che proporziona tutte le sale dedicate all’esposizione delle opere: l’effetto percettivo, che espande la bidimensionalità delle pareti, è reso desaturando armonicamente una successione lineare di colori come il rosso, il viola, il blu, il verde ed il giallo fino a perdersi nel bianco di fondo.
Per esempio la struttura-installazione concepita al centro dello spazio didattico, “decorato” alle pareti con alcuni schizzi di Klee tratti dalle lezioni Bauhaus e raccolti in teoria della forma e della figurazione, rappresenta la trasposizione tridimensionale e abitabile di un borgo italiano tratto dai disegni di Klee.
http://larderarch.net/wp-content/uploads/2017/09/PAUL-KLEE-ARCH3D-DESIGN.jpg21083000larderarchhttp://larderarch.net/wp-content/uploads/2017/05/larderArch-studio-TSK-300x96.pnglarderarch2017-10-03 16:29:412017-10-24 15:15:26Paul Klee e l’Italia: il progetto di allestimento
http://larderarch.net/wp-content/uploads/2017/09/larderArch-GNAM_PAUL-KLEE_BACKSTAGE-004.jpg15002000larderarchhttp://larderarch.net/wp-content/uploads/2017/05/larderArch-studio-TSK-300x96.pnglarderarch2017-10-04 16:00:552017-10-27 18:59:22Paul Klee e l’Italia: la costruzione dell’allestimento
Crediti fotografici
Antonio Idini
larderArch studio